Ipertrofia prostatica benigna (IPB): sintomi, cause, diagnosi e cura
L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è una condizione molto comune negli uomini dopo i 50 anni e consiste nell’aumento di volume della prostata. Pur non essendo un tumore, può causare disturbi urinari che peggiorano la qualità di vita. Oggi esistono terapie efficaci, dai farmaci ai trattamenti mini-invasivi, che permettono di gestire e risolvere il problema.
1. Che cos’è l’ipertrofia prostatica benigna?
La prostata è una ghiandola maschile situata sotto la vescica. Con l’età può aumentare di volume, comprimendo l’uretra (il canale che porta l’urina all’esterno). Questo restringimento rende più difficile urinare e può causare numerosi sintomi.
L’IPB non è un tumore e non aumenta il rischio di tumore alla prostata, ma può causare:
difficoltà a urinare,
bisogno frequente di urinare,
minzione notturna,
getto debole o intermittente.
2. Perché la prostata si ingrossa?
L’aumento di volume della prostata è legato a vari fattori, tra cui:
• Invecchiamento
È il principale responsabile. La prostata cresce progressivamente nel tempo.
• Ormoni maschili
Le variazioni degli ormoni (testosterone e diidrotestosterone) influenzano la crescita della ghiandola.
• Familiarità
Avere parenti di primo grado con IPB aumenta il rischio.
• Stili di vita e fattori metabolici
Obesità, diabete e sedentarietà possono favorire l’insorgenza dell’IPB.
3. Sintomi della prostata ingrossata
I sintomi dell’IPB si dividono in due categorie: irritativi e ostruttivi.
Sintomi irritativi
bisogno frequente di urinare (pollachiuria),
urgenza minzionale,
necessità di alzarsi di notte (nicturia),
sensazione di vescica non svuotata.
Sintomi ostruttivi
difficoltà a iniziare la minzione,
getto debole o intermittente,
gocciolamento finale,
sforzo durante la minzione.
In alcuni casi possono comparire complicanze come:
infezioni urinarie,
ritenzione urinaria acuta (impossibilità totale a urinare),
formazione di calcoli vescicali,
danno renale nei casi avanzati.
È importante rivolgersi all’urologo quando i sintomi diventano fastidiosi o limitano la vita quotidiana.
4. Come si fa la diagnosi?
La diagnosi di IPB si basa su diversi passaggi:
• Visita urologica
Permette di valutare i sintomi e la storia clinica del paziente.
• Esplorazione rettale
Serve a valutare dimensioni, consistenza e forma della prostata.
• Esame delle urine e urinocoltura
Per escludere infezioni.
• PSA (Antigene Prostatico Specifico)
Utile per distinguere l’IPB dal tumore alla prostata.
• Ecografia prostatica e vescicale
Permette di misurare il volume della prostata e valutare lo svuotamento della vescica.
• Uroflussometria
Misura la forza e la portata del getto urinario.
Un inquadramento completo consente di scegliere la terapia più adeguata.
5. Come si cura l’ipertrofia prostatica benigna?
Il trattamento dipende dalla severità dei sintomi, dal volume della prostata e dalle condizioni generali del paziente.
A. Osservazione attiva
Indicata nei casi lievi. Prevede controlli periodici e alcuni accorgimenti:
ridurre il consumo serale di liquidi,
limitare caffeina e alcol,
evitare di trattenere l’urina a lungo.
B. Terapia farmacologica
Utilizzata quando i sintomi sono moderati o fastidiosi.
Le principali categorie di farmaci sono:
• Alfa-bloccanti
Rilassano la muscolatura prostatica e migliorano il flusso urinario. Agiscono rapidamente.
• Inibitori della 5-alfa-reduttasi
Ridimensionano la prostata nel tempo. Efficaci nelle prostate molto ingrossate.
• Fitoterapici
Utili nei casi lievi (es. Serenoa Repens), anche se meno efficaci.
C. Trattamenti mini-invasivi
Indicati se i farmaci non funzionano, danno effetti collaterali o se i sintomi sono severi.
I più moderni sono:
• Rezum (terapia a vapore acqueo)
Tecnica innovativa e mini-invasiva che utilizza micro-iniezioni di vapore per ridurre il volume della prostata.
Vantaggi:
eseguito in anestesia minima,
rapido recupero,
preserva la funzione sessuale.
• Enucleazione prostatica con laser (HoLEP, ThuLEP)
Tecniche molto efficaci per prostate medio-grandi.
Il laser rimuove il tessuto in eccesso in modo preciso e sicuro.
• TURP (Resezione transuretrale della prostata)
La tecnica tradizionale, ancora valida in molti casi. Prevede la rimozione del tessuto tramite resezione endoscopica.
6. Quando è necessaria la chirurgia?
L’intervento è consigliato se:
i sintomi sono severi e persistenti,
il paziente ha ritenzione urinaria,
compaiono infezioni frequenti,
si formano calcoli vescicali,
c’è rischio di danno renale.
Le tecniche laser moderne (come HoLEP e ThuLEP) offrono risultati eccellenti, un rapido recupero e basse percentuali di recidiva.
7. Prevenzione e stili di vita
Alcune abitudini possono aiutare a controllare i sintomi e rallentare la crescita prostatica:
mantenere un peso adeguato,
praticare attività fisica regolare,
bere acqua in modo regolare durante il giorno,
evitare alcol e caffeina in eccesso,
seguire un’alimentazione ricca di frutta e verdura.
8. Prognosi e qualità di vita
L’IPB è una patologia benigna e nella maggior parte dei casi gestibile.
Con farmaci o trattamenti mini-invasivi è possibile ottenere:
miglioramento dei sintomi,
minzione più fluida,
riduzione delle notti disturbate,
migliore qualità della vita.
Le tecniche moderne, in particolare Rezum e l’enucleazione laser, offrono risultati duraturi con tempi di recupero brevi.
Conclusioni
L’ipertrofia prostatica benigna è una condizione frequente ma ben trattabile. Riconoscere i sintomi, effettuare una diagnosi accurata e scegliere la terapia più adatta permette di tornare a urinare senza fastidi e ritrovare una vita più serena.
Un urologo esperto può guidare ogni paziente nel percorso più adatto, dai semplici consigli comportamentali ai trattamenti mini-invasivi più moderni.